Il Decreto Rinnovabili FER 1 si trova al vaglio della Commissione Europea e attende da Bruxelles il via libera definitivo per gli incentivi su impianti fotovoltaici, geotermici e mini-idroelettrico. Il testo definitivo, infatti, è stato sottoposto da parte del governo italiano all’organo competente a livello europeo e prospetta importanti novità nel settore delle energie prodotte da fonti energetiche rinnovabili.
Ora esiste la necessità di ricorrere a fonti energetiche alternative come l'energia solare ed eolica, cioè fonti rinnovabili non soggette ad esaurimento e non causa di inquinamento.
Pertanto, a differenza delle fonti energetiche tradizionali, le fonti rinnovabile non sono soltanto economiche, ma anche ecologiche.
Il decreto FER fotovoltaico
Il decreto per le fonti di energia rinnovabili è molto atteso in quanto introduce significativi provvedimenti e incentivi in ambito energetico a 5 anni di distanza dal termine dell’iniziativa precedente, il Conto Energia. Per ogni kWh di energia immesso in rete si riceveranno 0,10 € (10 €/kWh), valore che aumenterà grazie se si prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici in sostituzione di coperture in amianto o eternit: il premio sarà pari a 12 €/MWh su tutta l’energia prodotta. Gli impianti FV di potenza fino a 100 kWp installati sugli edifici, inoltre, godranno di un ulteriore bonus di 10 €/MWh sulla quota di produzione netta consumata in sito. Lo scopo della normativa, parallelamente alla sostituzione dei tetti in eternit nocivi per la salute, è infatti quello di incentivare l’autoconsumo di energia, oltre a quella prodotta e immessa nella rete.
Come richiedere gli incentivi per fotovoltaico
Saranno due le modalità di accesso agli incentivi previsti dal Decreto Rinnovabili - registri e aste - in base alla potenza degli impianti in questione. Gli impianti con potenza inferiore a 1 MW di nuova realizzazione, integralmente ricostruiti e riattivati, così come quelli oggetti di rifacimento e quelli che subiscono interventi di potenziamento ma con differenza di potenza tra prima e dopo comunque inferiore a 1 MW devono partecipare a procedure pubbliche di selezione dei progetti. È possibile anche richiedere gli incentivi, seguendo questa modalità, anche per più impianti riuniti in un solo gruppo, sempre a patto che la potenza complessiva non superi la soglia di 1 MW e quella dei singoli impianti sia superiore a 20 kW.
Gli impianti fotovoltaici di potenza uguale o superiore a 1 MW, invece, accedono agli incentivi statali tramite asta; anche in questo caso è possibile richiedere le agevolazioni per gruppi di impianti, con potenza totale maggiore di 1 MW e potenza dei singoli impianti compresa tra 20 kW e 500 kW.
Non sono invece ammessi agli incentivi impianti fotovoltaici già oggetto di bonus per le fonti rinnovabili previsti dal Decreto Ministeriale 23 giugno 2016.
Decreto FER 2018 – le tempistiche
Sia per l’iscrizione ai registri che per l’ammissione alle procedure d’asta, per gli incentivi fotovoltaici il decreto stabilisce 8 bandi con scadenze successive: la pubblicazione del primo era inizialmente prevista per il 31 gennaio 2019, ma il protrarsi dell’iter di approvazione in Commissione Europea ha già posticipato tale data e di conseguenza anche le successive; l’ultima finestra temporale per richiedere gli incentivi è fissata per il 31 maggio 2021.
Rimangono confermati i 30 giorni di tempo, dall’apertura del bando, per la presentazione delle domande di incentivo, al termine dei quali il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) formulerà una graduatoria non soggetta a scorrimento in caso di revoca o rinuncia. La priorità sarà data agli impianti fotovoltaici in realizzazione su discariche chiuse e in sostituzione a coperture in amianto su edifici pubblici (scuole, ospedali, …), nonché a quelli che prevedono connessione con la rete elettrica e con le colonnine di ricarica delle auto elettriche (con almeno 15 kW di potenza per ogni colonnina).
Rispetto alle precedenti bozze, il testo definitivo del Decreto FER 1 aumenta a 15 mesi il periodo massimo di tempo tra la comunicazione che certifica l’aggiudicazione dell’incentivo per il fotovoltaico e l’effettiva entrata in attività dell’impianto: oltre a questo limite temporale (che inizialmente era di 12 mesi), scatterà una decurtazione del bonus.
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