«Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40%, queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle». Annunciava il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani a Genova durante un convegno organizzato dalla Cgil.
E come aspettavamo, a partire dal 1° ottobre le bollette di luce e gas sono aumentate, rispettivamente, del 29,8% e del 14,4%. Rincari che, senza l'intervento del governo da circa 3 miliardi di euro, sarebbero stati ancora maggiori (oltre il 45% per l'elettricità e superiore al 30% per il gas).
Infatti, nel giorno in cui il decreto per il taglio delle bollette di luce e gas approvato dal Consiglio dei ministri la scorsa settimana è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e assegnato in prima lettura al Senato, l’Arera ha comunicato l'aggiornamento per il mercato tutelato valido per il quarto trimestre dell'anno, con i rincari calmierati dal provvedimento del governo. L’intervento dell’Arera è riuscito ad annullare transitoriamente gli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, consentendo di attutire l'impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese.
Per oltre 3 milioni di nuclei familiari aventi diritto ai bonus di sconto per l'elettricità e per 2,5 milioni che fruiscono del bonus gas, in base all'Isee, gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente azzerati dal decreto.
Gli oltre 3 miliardi di euro stanziati dal governo sono stati destinati al contenimento della bolletta delle famiglie e delle microimprese, allocando 2,5 miliardi di euro all'azzeramento degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre e 500 milioni circa al potenziamento dei bonus.
Come si traducono le modifiche in spese?
Per l'elettricità nel 2021 la spesa annuale per la famiglia-tipo sarà di circa 631 euro, con una variazione del +30% rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 145 euro su base annua), fa sapere Arera calcolando gli effetti finali in bolletta degli incrementi.
La spesa annuale della famiglia-tipo per la bolletta gas nel 2021, invece, sarà di circa 1.130 euro, con una variazione del +15% circa rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 155 euro su base annua).
Tuttavia, secondo uno studio dell'Unione Nazionale Consumatori, gli aumenti per una famiglia tipo significano spendere su base annua (non, quindi, secondo l'anno scorrevole, ma dal 1° ottobre 2021 al 30 settembre 2022, nell'ipotesi di prezzi costanti), 184 euro in più per la luce e 171 euro per il gas. Una maggior spesa complessiva pari, quindi, a 355 euro e non più 300 come previsto dall’Arera.
I motivi degli aumenti hanno una giustificazione?
Gli aumenti, da segnalare a livello internazionale, sono legati alla tendenza di forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche; in particolare, i prezzi europei del gas sono cresciuti di oltre l'80% nel terzo trimestre del 2021 rispetto al secondo, con picchi nei mercati all'ingrosso di oltre 70 €/MWh nella seconda metà di settembre (contro i circa 20 €/MWh di inizio anno).
Il rincaro del gas ha una ragione semplice. Mentre la pandemia viene debellata (almeno nei paesi ricchi), l’economia mondiale si riprende alla grande. Le aziende tornano a lavorare a pieno regime, e la domanda di energia si impenna. Dunque, il costo del gas, fonte principale dell’elettricità, aumenta.
Poi c’è l’altro elemento, l’aumento del prezzo della CO2. E questo ha a che fare con la necessità di decarbonizzare l’economia, per combattere la crisi climatica. Le aziende che producono anidride carbonica (il principale gas serra), fra le quali quelle energetiche, nella Ue devono pagare per questo, comprando quote di emissioni nel sistema europeo Ets. Il prezzo di queste quote viene aumentato gradualmente, per spingere le aziende a decarbonizzare. Ma questo porta anche a un aumento dei costi di produzione, e quindi delle tariffe in bolletta. Teniamo in considerazione che dalla fine del mese di agosto di quest'anno, si è attestato oltre i 60 €/tCO2, cifre molto allarmanti se mettiamo a confronto che nel mese di settembre del 2020 la CO2 valeva circa 28 €/tCO2.