Nel 2015 l’Organizzazione delle Nazioni Unite disegna l’Agenda 2030 composta da 17 obiettivi per raggiungere nell’arco dei 15 anni. Quest'Agenda proponeva la realizzazione di rilevanti progressi sotto il profilo ambientale e socioeconomico, ma sopratutto enfatizzava sul profilo ambientale da tutelare e migliorare attraverso l’energia prodotta da fonti rinnovabili.
L’energia rinnovabile come quella solare difende l’ambiente perché con il suo utilizzo si evita l’uso dei combustibili fossili, uno dei principali fattori dell’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre, causa di inquinamento, effetto serra e surriscaldamento globale. Oltre a questo, la scelta green preserva l’ambiente poiché non soggetta ad esaurimento.
Una recente ricerca del World Nuclear Industry Status Report ha dimostrato quanto convenga produrre con il fotovoltaico rispetto ad altre fonti di energia. in comparativa, per ogni kWh si spendono 16,3 dollari con il nucleare / 11,2 dollari con il carbone / 5,9 con il gas / 4 con l’eolico; per produrre lo stesso kilowattora con il fotovoltaico sono sufficienti appena 3,7 dollari.
(fonte: Enrica Vigliano per il digitale.it)
Per diffondere e ampliare i benefici prodotti dall’energia da fonti rinnovabili sono nate le Comunità Energetiche dove possono usufruire dei vantaggi non solo i titolari degli impianti ma anche consumatori che si riuniscono per produrre energia verde, condividerla e consumarla.
I benefici delle Comunità Energetiche
Nate come nome nuovo modello per la gestione energetica molto usato nel nord Europa, reso possibile grazie alla conversione in legge del decreto Milleproroghe che ha regolarizzato la condivisione e l’autoconsumo nella produzione energetica dove enti locali, aziende e privati cittadini si associano per produrre energia elettrica rinnovabile, modo di collaborare anche per ridurre la dipendenza energetica dalle fonti fossili. I benefici di una comunità energetica, infatti, sono economici, ma sopratutto ambientali e sociali.
Per i consumatori, che diventano produttori, permette la generazione di energia per il proprio fabbisogno immettendo in rete la quantità in eccesso, a disposizione per gli altri membri della comunità. La produzione di energia viene condivisa e messa in rete da impianti dotati di potenza non superiore a 200 Kw.
Come vantaggio, gli impianti installati attraverso le comunità energetiche possono beneficiare della detrazione fiscale del 50%.
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