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Comunità energetiche: RED 2

Comunità energetiche: progresso e aspettative

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OTT

Cos'è il Decreto FER?

Cos'è il Decreto FER?

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Già da tempo, le Comunità energetiche rinnovabili e dei cittadini sono diventate un tema ricorrente nel mondo delle energie.

Per fortuna è arrivata l’occasione per approfondire sullo stato dell’evoluzione normativa e regolatoria sulle comunità energetiche, permettendo di analizzare e valutare i requisiti perché le comunità energetiche diventino un modello diffuso e inclusivo nel futuro.

Sappiamo che il quadro regolatorio stabilito per l’avvio del regime sperimentale di recepimento della RED 2 è ormai completo a meno delle procedure tecniche in capo al GSE. Nonostante questo, attualmente gli operatori godono di un quadro normativo sufficiente per l’avvio di progettualità in materia di comunità energetiche.

A livello legislativo sono iniziate alcune indicazioni per lo sviluppo delle comunità energetiche nell’ambito del percorso di recepimento definitivo delle direttive europee. Dal 29 ottobre 2020 è stata approvato dal Senato il disegno di legge delega comunitaria ora in esame alla Camera. Le principali novità che dovrebbero conformare il regime definitivo nelle materie in questione sono:

  • riordinare la disciplina dell’autoconsumo per superare la frammentazione sviluppando i sistemi in linea con le più recenti disposizioni europee e monitorando gli effetti di carattere tariffario connessi ai sistemi;
  • sviluppare un coordinamento tra comunità energetiche rinnovabili e comunità energetiche dei cittadini. Il regime finale delle comunità energetiche dovrà prevedere anche una forma effettiva di scambio diretto interno della produzione e consumi e forme di auto dispacciamento tese all’auto-bilanciamento energetico locale;
  • la progressiva rimozione del servizio di scambio sul posto.
Comunità energetiche: progresso e aspettative

Allo stesso tempo è proprio il modello adottato per il regime sperimentale che implica alcune limitazioni alla diffusione delle comunità energetiche. Anche se ragionevole queste limitazioni presenti nel regime sperimentale ci spinge a ragionare su quelle che potrebbero essere le ulteriori variabili che consentiranno un effettivo e ampio sviluppo delle comunità energetiche con il conseguente ritorno di vantaggi per i cittadini.

Tra variabili già valutate si trova il vincolo di costituire comunità energetiche confinate unicamente ai perimetri delle linee di bassa tensione sottese ad una medesima cabina secondaria: in Italia abbiamo circa 500.000 cabine secondarie e tanti comuni di medie dimensioni hanno ben più di una cabina secondaria. La limitazione attuale impone pertanto una importante frammentazione. Inoltre, il vincolo della bassa tensione non consente ad impianti di produzione da fonti rinnovabili locali tipicamente connessi in media tensione di potere entrare a far parte di una comunità energetica.

La questione è complessa. Per gestire un eventuale allargamento è necessario stabilire un principio pratico di prossimità tra produzione e consumo in aderenza ai principi in materia delle direttive europee. Ricordando che a diverse tipologie di configurazione dovrebbero corrispondere diverse tipologie di benefici in termini di costi evitati di rete: una valutazione tutt’altro che semplice.

Un’altra possibilità potrebbe essere la integrazione delle comunità energetiche agli edifici e condomini con forme di autoconsumo collettivo: questo consentirebbe che la quota rimanente di energia eventualmente immessa in rete posse essere comunque consumata in maniera contestuale da altri consumatori nelle vicinanze.

Il percorso legislativo in atto si concentra sugli elementi che consentono ai consumatori di estrarre il maggior valore possibile dalle iniziative di comunità energetiche. Per questo bisogna evidenziare le necessità di evoluzione dell’attuale modello.

La sfida che attende il sistema è pertanto quella di riuscire ad attuare nuove iniziative sulla base del modello virtuale attualmente adottato in maniera compatibile ad un adeguamento di tali iniziative ad eventuali futuri diversi modelli che prevedano anche modifiche dell’architettura del mercato elettrico e integrato nell’ottica di consentire il più ampio sviluppo possibile in termini di tipologie/taglie di produzione e di clienti ammissibili alle iniziative.

Prossimamente ulteriori aggiornamenti, sempre sul nostro blog.

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